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  • Carrozzeria Nico Press

Auto di seconda mano, ma con un incidente alle spalle: che fare?


Se l’auto usata ha avuto un incidente, ma è stata riparata alla perfezione, il concessionario deve riferirlo all'acquirente.

Chi ha letto la nostra guida sull'acquisto di un’auto usata saprà che, tra i vari obblighi che competono al venditore, vi è quello di garantire per un anno la macchina da eventuali difetti che ne pregiudichino l’utilizzo. La garanzia copre qualsiasi tipo di difetto presenti l’auto purché questo non sia facilmente riconoscibile con l’ordinaria diligenza già al momento dell’acquisto. Insomma, se da un lato vi deve essere un minimo di accortezza da parte dell’acquirente nel verificare lo stato e le condizioni del mezzo, dall'altro il concessionario non deve nascondere nulla che possa incidere sulla volontà del primo a firmare il contratto. Che succede, però, in caso di acquisto di auto di seconda mano con un incidente alle spalle, di cui nulla viene detto al momento della vendita, ma che è stata riparata a regola d’arte tanto da nascondere completamente il “passato”? La risposta è stata data di recente dalla Cassazione [1]. Per comprendere la spiegazione facciamo un esempio.

Immaginiamo una persona che si rechi dal concessionario di auto usate per acquistare una macchina di seconda mano. Ne vede una, gli piace e – poiché la trova anche in ottime condizioni – l’acquista. Dopo qualche giorno, però, il meccanico di fiducia gli fa notare che gran parte della fiancata deve aver riportato, nei mesi precedenti, una grossa ammaccatura a seguito di un probabile incidente stradale, e che la stessa, anziché essere sostituita, è stata riparata. Riparazione avvenuta comunque alla perfezione, tanto da non renderla visibile ad occhio nudo. L’acquirente tuttavia ritorna dal venditore intenzionato a chiedere la restituzione di una parte del prezzo corrisposto. Ritiene, infatti, che di tanto doveva essere informato preventivamente anche perché, nonostante il difetto sia praticamente invisibile, resta il fatto che la carrozzeria ha subito un trauma e, di certo, non è più resistente come prima. Il venditore, dal canto suo, respinge ogni accusa: il suo compito era quello di consegnare un’auto in perfette condizioni e tanto ha fatto, tant'è che solo l’intervento di un tecnico è riuscito a notare la differenza.

Chi dei due ha ragione?

Secondo la Cassazione, il venditore di un’auto è tenuto a pagare il risarcimento del danno al compratore per aver presentato la vettura come «praticamente nuova», se invece ha subito un incidente stradale, anche se le riparazioni sono state eseguite a regola d’arte.

Secondo il Tribunale, l’elemento rilevante sta nella dichiarazione del venditore e non nella qualità della riparazione. Infatti, «l’acquirente non avrebbe certamente contratto alle condizioni pattuite in caso di conoscenza dell’avvenuto sinistro». E nei contratti il Codice civile impone la buona fede, sia nell'agire delle parti sia nell'interpretazione. Una conclusione che non coincide con la prassi largamente usata sul mercato, dove una riparazione effettuata a regola d’arte non incide sulla quotazione di un’auto. Infatti, i parametri che normalmente influiscono sono – oltre al tipo di modello e all'anno di immatricolazione – le condizioni generali di usura, la percorrenza chilometrica, la presenza o assenza di determinati accessori qualificanti e il fatto che il venditore sia un privato o un commerciante di veicoli.

[1] Cass. sent. n. 16886/17.

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